venerdì 20 dicembre 2013

Lo Hobbit -

Lo Hobbit - La desolazione di Smaug


L'ultimo FILM che ho visto ... nel 2013

locandina di Lo Hobbit: La desolazione di Smaug

SCHEDA E TRAMA DEL FILLo Hobbit: 

La desolazione di Smaug

                               (The Hobbit: The Desolation of Smaug)

Lo Hobbit - La desolazione di Smaug


Lo Hobbit - La desolazione di Smaug (The Hobbit: The Desolation of Smaug) è un film del 2013, scritto, diretto e prodotto da Peter Jackson. È la seconda pellicola della trilogia de Lo Hobbitprequel[2] della trilogia de Il Signore degli Anelli, sempre diretta da Jackson.
Liberamente ispirato al romanzo Lo Hobbit di John Ronald Reuel Tolkien, il film è uscito distribuito dalla Warner Bros il 13 dicembre 2013 negli Stati Uniti d'America[3] mentre, con un giorno d'anticipo il 12 dicembre 2013 in Italia. Come accaduto per il primo film, la pellicola è distribuita nelle sale in tre versioni differenti: 2D3D e 3D HFR.
Thorin Scudodiquercia giunge al villaggio di Brea per indagare sulla scomparsa di suo padre Thráin. Nella locanda nota come Il Puledro Impennato, Thorin viene avvicinato dallo stregone Gandalf il Grigio. Gandalf tenta di convincere Thorin a liberare l'antico reame di Erebor dal malvagio drago Smaug, come aveva precedentemente proposto a Thrain (prima della scomparsa di quest'ultimo). Dopo aver scoperto l'esistenza di una taglia sulla sua testa, Thorin decide di convocare i suoi parenti nani per liberare Erebor. Tuttavia, Gandalf suggerisce di arruolare anche uno Hobbit per fare da "scassinatore": quello hobbit sarà Bilbo Baggins.
12 mesi dopo (subito dopo gli eventi del primo film), Bilbo, accompagnato da Gandalf e dalla compagnia di 13 nani guidata da Thorin, sta ancora cercando di sfuggire al gruppo di orchi capitanati da Azog. Essendo molto vicini dall'essere scoperti, Gandalf suggerisce alla compagnia di rifugiarsi dal muta-pelle Beorn, che vive in una casa al confine delle Terre Selvagge. Sebbene la casa di Beorn sia un luogo sicuro, Beorn stesso, soprattutto in forma d'orso, risulta pericoloso ed imprevedibile. Infatti, egli decide di inseguire la compagnia, la quale riesce miracolosamente a barricarsi nella sua casa. Nel frattempo, il pericoloso orco Bolg raggiunge il gruppo di orchi capitanati da Azog: quest'ultimo è richiesto dal suo padrone a Dol Guldur. Beorn, tornato in forma umana, decide di aiutare la compagnia a fuggire da Azog, donando a ciascuno di loro un cavallo: Infatti, sebbene il muta-pelle non provi simpatia per i nani, odia maggiormente gli orchi.
Il gruppo raggiunge il limitare di Bosco Atro, rispedendo i cavalli a Beorn. In quel momento, Gandalf viene contattato daGaladriel, la quale lo esorta ad indagare immediatamente sul "Negromante" di Dol Guldur. Pertanto, Gandalf decide di abbandonare la compagnia, con l'intento di raggiungerla sulla soglia della Montagna Solitaria. Prima di partire, Gandalf intima al gruppo di non lasciare mai il sentiero nella foresta, o sarà la fine. Quindi, ormai divisi dallo stregone, Bilbo e i 13 nani si avventurano nella foresta. Ma Bosco Atro è malato, corrotto dal male di Dol Guldur: infatti, esso comincia a confondere Bilbo e i nani, allontanandoli dal sentiero. Improvvisamente, la compagnia è attaccata ed imprigionata da un gruppo di ragni giganti. Solo Bilbo riesce a liberarsi dalle ragnatele, uccidendo alcuni ragni per mezzo della sua lama elfica, che decide di chiamarePungolo. Tuttavia, per nascondersi ai ragni, Bilbo si serve anche dell'Unico Anello: In questa occasione lo hobbit si rende conto del suo nefasto potere, un potere che inizia a consumarlo. Quando la compagnia sembra ormai spacciata, i ragni vengono sterminati da una squadra di elfi silvani, guidata da Legolas, principe di Bosco Atro, e dall'elfa Tauriel. Questi catturano i nani e li portano presso il loro Reame Boscoso. Bilbo (sfuggito alla cattura grazie all'anello) riesce ad intrufolarsi anch'egli nel regno diThranduil. Quest'ultimo offre il suo aiuto a Thorin, in cambio di alcune gemme presenti nella montagna, ma il nano rifiuta bruscamente. Pertanto, i nani vengono imprigionati nelle segrete del Reame Boscoso.
Nel frattempo, a Dol Guldur, il Negromante sostiene di avere un incarico per Azog (che non è un cacciatore, bensì un comandante di legioni); non potendo allontanarsi dalla fortezza, Azog arruola il fido Bolg: quest'ultimo dovrà dare la caccia a Thorin e ai suoi compagni. Durante la prigionia, il nano Kìli inizia a simpatizzare con Tauriel, in quanto entrambi condividono la voglia di spensieratezza e l'impulsività. In quel momento, Bilbo, sottratte le chiavi delle celle, riesce a liberare tutti i nani dalla prigionia degli elfi. Tutta la compagnia decide di fuggire per mezzo di alcuni barili che, dalle cantine reali, scendono per il fiume. Sfortunatamente, Bolg e i suoi attaccano la fortezza degli elfi. Mentre Legolas e Tauriel combattono contro gli orchi, riuscendo a catturarne uno, Bilbo e i nani (nei barili) percorrono il fiume. Davanti agli occhi di Tauriel, Kilì viene colpito da una freccia avvelenata, scagliata da Bolg. Dopo un lungo inseguimento, la compagnia riesce ad abbandonare il Reame Boscoso e ad uscire dai barili.
Mentre è intento a riposarsi, il gruppo viene scovato da Bard, un contrabbandiere di Pontelagolungo. Questo, in cambio di un cospicuo pagamento in oro, decide di scortare Bilbo e i nani nella propria città. Nel frattempo, Gandalf, dopo aver convocatoRadagast il Bruno, giunge nelle tombe dei Nove Nazgûl, ma queste ormai sono vuote: essi sono stati realmente convocati a Dol Guldur. Non avendo altra scelta, Gandalf decide di non tornare da Thorin, preferendo recarsi personalmente a Dol Guldur. Intanto, Bard accompagna la compagnia ad Esgaroth. Questa città è schiacciata da un Governatore crudele ed egocentrico, il quale odia particolarmente Bard, in quanto lo ritiene il responsabile del malcontento cittadino nei suoi confronti. A Pontelagolungo, la compagnia scopre che Bard è il discendente di Girion (il signore di Dale ai tempi dell'attacco di Smaug). Si dice che Girion tentò di colpire il drago con l'unica cosa che potesse scalfirlo, ovvero alcune freccie nere. Queste freccie non ferirono il drago, ma riuscirono a rimuovere un piccolo pezzo della sua corazza, rendendolo vulnerabile. Ora, la grande balestra di Girion è posta su un campanile di Pontelagolungo. Improvvisamente, i nani vengono catturati e scortati dal Governatore. Thorin, per convincere il Governatore a liberarli, promette al popolo grandi ricchezze, nel caso uccidessero il drago. Bard capisce che quel Thorin non è altri che il famoso Thorin Scudodiquercia e si ricorda di una vecchia profezia: se i nani di Erebor reclameranno la loro patria, il fuoco del drago si abbatterà sulla città del lago. Il Governatore ignora le tesi di Bard e decide di appoggiare Thorin, fornendogli i mezzi per raggiungere la montagna.
Nel mentre, Thranduil interroga l'orco catturato, il quale afferma il ritorno dell'Oscuro Signore. Thranduil, irrequieto, uccide l'orco e decide di isolare il regno degli elfi per evitare problemi. Tauriel, temendo per la sorte di Kìli, disubbidisce agli ordini di Thranduil. L'elfa abbandona il Reame Boscoso in compagnia di Legolas, innamorato di lei (e geloso di Kìli). Giunto a Dol Guldur, Gandalf invia Radagast ad informare Galadriel dell'imminente scontro con il Negromante e, in seguito, si avventura nella fortezza. Qui Gandalf ha nuove e sconvolgenti scoperte: la fortezza non è mai stata abbandonata, in quanto su di essa grava un potente incantesimo, che nasconde alla vista le migliaia di orchi radunati dal Negromante. Gandalf, sciolto l'incantesimo e seminato Azog, si scontra direttamente con il Negromante, il quale si rivela in tutta la sua potenza: egli, come sospettava Gandalf, è proprio Sauron, l'oscuro signore di Mordor. La forza di Gandalf è nulla in confronto a quella di Sauron, che sconfigge lo stregone con facilità, distruggendogli il bastone. Gandalf viene imprigionato a Dol Guldur, mentre l'esercito di Sauron, comandato da Azog, si prepara alla guerra.
Mentre Kìli (gravemente malato a causa della freccia avvelenata di Bolg), Fìli, Oin e Bofur rimangono a Pontelagolungo (per vegliare su Kìli), Bilbo, Thorin e gli altri nani giungono alla porta segreta sulla montagna proprio nel Dì di Durin, unico momento in cui la porta segreta può essere aperta. Quindi, grazie alla chiave donata da Thráin a Gandalf, i nani entrano nella montagna. Thorin incarica Bilbo di trovare un tesoro in particolare, ovvero l'Arkengemma. Preparatosi, Bilbo si avventura nella sala del tesoro di Erebor, ma viene scoperto dal drago Smaug. Bilbo tenta di utilizzare l'anello, ma la volontà persuasiva di Smaug glielo impedisce. Pertanto lo hobbit è costretto a colloquiare brevemente col drago, lodando la sua grandezza. Smaug è compiaciuto dai modi garbati di Bilbo, ma non per questo decide di risparmiargli la vita. Avvertendo l'ira del drago, Thorin e i nani decidono di accorrere in aiuto di Bilbo, il quale ha trovato l'Arkengemma, ma non è chiaro se l'abbia presa o meno. Anche a Pontelagolungo si avverte l'ira del drago nella montagna, pertanto Bard recupera una delle frecce nere appartenenti al suo antenato e si dirige verso la balestra, con l'intento di eliminare Smaug. Sfortunatamente, Bard viene stordito ed incarcerato dal Governatore e dal suo viscido servo Alfrid. Bolg e i suoi orchi giungono ad Esgaroth per eliminare i nani, ma vengono intercettati e uccisi da Legolas e Tauriel, intervenuti sul luogo. Mentre Tauriel riesce a curare Kìli per mezzo di un erba chiamata "Foglia di Re", Legolas combatte contro Bolg che, dopo un breve scontro, si da alla fuga inseguito dall'elfo. Ad Erebor, Bilbo e i nani tentano di distrarre Smaug, ma, risultando impotenti, decidono di ricorrere ad una trappola, ovvero attivare le vecchie fornaci per far sommergere il drago da una enorme quantità di oro liquido e bollente. Il piano riesce, ma nemmeno questo sembra fermare Smaug. Anzi, la situazione peggiora. Infatti, poiché Bilbo si era definito il "Cavalcabarili" durante il loro precedente colloquio, Smaug comprende che lo hobbit e i nani vengano da Pontalagolungo. Pertanto, il mostro decide di vendicarsi sulla popolazione del lago. Bilbo tenta inutilmente di persuadere il drago a non uccidere degli innocenti, ma ormai non può più nulla: Smaug è in volo verso la città.

Personaggi


  • Bilbo Baggins, interpretato da Martin Freeman:
    è lo hobbit che parte con i nani per riconquistare Erebor. Personaggio rispettabile e con una scarsa propensione alle avventure, Bilbo si dimostrerà all'altezza del suo compito, mostrando un coraggio che nessuno, eccetto lo stregone Gandalf, aveva mai immaginato. Inoltre, è il narratore dell'intera vicenda: da anziano, ricorda infatti gli avvenimenti di oltre 60 anni prima.
  • Gandalf il Grigio, interpretato da Ian McKellen:
    è lo stregone che ha organizzato la spedizione dei nani e di Bilbo verso Erebor.
  • Thorin Scudodiquercia, interpretato da Richard Armitage:
    è l'erede del Popolo di Durin e il capo della spedizione per riconquistare Erebor.
  • Balin, interpretato da Ken Stott:
    è un anziano guerriero che è sopravvissuto all'attacco di Smaug alla Montagna Solitaria. Ha molta fiducia in Thorin, ma nutre qualche dubbio sulla saggezza dell'impresa per riconquistare Erebor[4].
  • Dwalin, interpretato da Graham McTavish:
    è un nano forte e potente che ha una tendenza naturale a non fidarsi di chiunque non sia un nano, in particolare se si tratta di elfi[4].
  • Kíli, interpretato da Aidan Turner:
    è il fratello di Fíli, nipote di Thorin, nonché uno dei più giovani nani della compagnia[5].
  • Fíli, interpretato da Dean O'Gorman:
    è il fratello di Kíli, nipote di Thorin, nonché uno dei più giovani nani della compagnia[5].
  • Dori, interpretato da Mark Hadlow:
    è un nano gentile e molto educato.
  • Nori, interpretato da Jed Brophy:
    è un nano furbo e scaltro.
  • Ori, interpretato da Adam Brown:
    è un nano timido e impacciato. In battaglia utilizza una fionda.
  • Oin, interpretato da John Callen:
    è un lontano cugino di Thorin che si unisce a quest'ultimo sia per lealtà nei confronti dei suoi amici, sia perché dispone di una certa somma di denaro investita nell'impresa. Usa un padiglione acustico, perché sembra avere problemi d' udito. Indossa abiti marroni e ha una barba e capelli grigio-chiaro[6].
  • Gloin, interpretato da Peter Hambleton:
    è un lontano cugino di Thorin che si unisce a quest'ultimo sia per lealtà nei confronti dei suoi amici, e perché dispone di una certa somma di denaro investita nell'impresa. Assieme a Bombur, Glóin è l'unico altro nano sposato della Compagnia (c'è stata una certa scarsità di nani femmina in generale). Sua moglie è nota per la sua bellezza, in particolare la sua barba. Glóin è il fiero padre di un giovane nano, Gimli, che finirà per entrare nella ben nota Compagnia dell'Anello[6].
  • Bifur, interpretato da William Kircher:
    è, insieme ai suoi cugini Bofur e Bombur, uno dei pochi nani che non è legato alla dinastia nobile e reale di Durin. Discende da minatori di carbone e lavoratori del ferro[7].
  • Bofur, interpretato da James Nesbitt:
    è, insieme a suo fratello Bombur e suo cugino Bifur, uno dei pochi nani che non è legato alla dinastia nobile e reale di Durin. Discende da minatori di carbone e lavoratori del ferro[7].
  • Bombur, interpretato da Stephen Hunter:
    è, insieme a suo fratello Bofur e suo cugino Bifur, uno dei pochi nani che non è legato alla dinastia nobile e reale di Durin. Discende da minatori di carbone e lavoratori del ferro[7].
  • Governatore di Pontelagolungo, interpretato da Stephen Fry.
  • Tauriel, interpretata da Evangeline Lilly
    è una Elfa Silvana inventata apposta per il film.
  • Alfrid, interpretato da Ryan Gage.
  • Beorn, interpretato da Mikael Persbrandt:
    è un mutapelle che vive tra le Montagne Nebbiose e Bosco Atro che aiuta Gandalf, Bilbo e i tredici nani durante il loro viaggio verso la riconquista di Erebor.
  • Re Thranduil, interpretato da Lee Pace:
    è un Elfo Sindarin, Re degli Elfi Silvani del Bosco Atro ed è il padre di Legolas.
  • Legolas, interpretato da Orlando Bloom:
    è il figlio di Re Thranduil, re degli elfi silvani. È uno dei protagonisti della trilogia del Signore degli Anelli.
  • Bard l'Arciere, interpretato da Luke Evans:
    è un abitante di Pontelagolungo e un abilissimo arciere.
  • Bain, interpretato da John Bell:
    è il figlio di Bard l'Arciere.
  • Galadriel, interpretata da Cate Blanchett:
    è la dama elfica di Lothlorien.
  • Radagast il Bruno, interpretato da Sylvester McCoy:
    è uno stregone che vive al limitare occidentale di Bosco Atro. Amico di Beorn, fu lui a informare Gandalf della presenza di un Negromante a Dol Guldur
  • Azog il Profanatore, interpretato da Manu Bennett:
    è un orco gigantesco che si distingue dagli altri poiché ha la pelle bianca.
  • Sauron, interpretato e doppiato in originale da Benedict Cumberbatch:
    è l'Oscuro signore di Mordor che ha preso segretamente residenza a Dol Guldur con in il nome di Negromante.
  • Smaug, interpretato e doppiato in originale da Benedict Cumberbatch:
    è il drago usurpatore di Erebor che da molto tempo è rimasto inattivo ma adesso si è risvegliato.

Lo Hobbit:                                                                               la Desolazione di Smaug, tutte le scene che mancano all'appello 

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Hic sunt dracones

da Lunanuvola's Blog

Non mi piace l'omogeneizzato di Nano!
Non mi piace l’omogeneizzato di Nano!

… perchè ogni tanto ho bisogno di sognare.
(“My Invisible Dragon”, di Kenn Nesbitt, scrittore di poesie e filastrocche per bambini – io ho contato 15 sue raccolte, ma potrebbero essercene di più.)
Ho un drago femmina invisibile.
E’ una così eccellente volatrice.
S’innalza nel cielo grazie ad ali invisibili
esalando invisibile fuoco.
La mia drago femmina è completamente silenziosa.
Senza far rumore volteggia nell’aria.
Be’, potrebbe star volando dietro di te proprio adesso,
e tu non accorgerti mai che lei è là.
E se tu volessi provare a coccolarla,
non penso che noteresti granché.
Il suo corpo è semplicemente troppo aereo e leggero
per essere percepito tramite un tocco.
scultura di sabbia
E proprio come non la vedi o non la senti,
e proprio come non può essere percepita,
la mia drago femmina non ha alcun odore,
il che significa che non sarà mai fiutata.
Sebbene tu possa trovare questo stravagante,
devi credermi, è vero.
E, tra l’altro, ti ho già detto
che ho anche un invisibile unicorno?
drago rosso
Estas Tonne – The Song of the Golden Dragon (La canzone del drago d’oro)
E la canzone del Drago, così selvaggia e forte
cadde dal cielo come pioggia sulla mia anima,
la quale, finalmente nutrita,
fiorì di una gioia che le parole non sanno esprimere
laddove un tempo vi era un’arida pianura.”
(da “Song in the Silence”, di Elizabeth Kerner)

Smaug


Dawn Mist (Bruma dell’alba)

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