La Leggenda degli Intarsicats.
La Leggenda degli Intarsicats
Eccomi qui a parlarvi dell’ultimo libro letto .......
Si tratta di un libro non propriamente fantasy come ambientazione ……
ma tuttavia, fantasy, da un certo punto di vista ed a partire soprattutto
da oltre metà libro.
ma tuttavia, fantasy, da un certo punto di vista ed a partire soprattutto
da oltre metà libro.
Si tratta dell’opera prima dell’autrice Beatrix K.
- al secolo Beatrice Fiaschi “La Leggenda degli Intarsicats”
Un libro piccolo, veloce, di facile lettura e molto adatto all’estate;
come lettura estiva e per un momento di facile relax.
come lettura estiva e per un momento di facile relax.
Sinossi:
Joao è un bambino solitario e dalla fervente fantasia, alimentata sin dalla più tenera età dai racconti serali di nonna Matilde che narra di un mondo oltre l’oceano dove vivono gli Intarsicats, una popolazione di gatti enormi dalle fattezze fantastiche e dai poteri magici. Il ragazzino incorpora questi racconti rivivendoli nei sogni e nei propri pensieri diurni, per il disappunto di maestri, genitori e amici che spesso avvertono il ragazzo distante, immerso in un mondo parallelo. Il momento di rottura avviene con la morte della nonna - lutto inatteso e terribile - che Joao non accetta, entrando in uno stato perenne di ebbrezza durante il quale inizia a percepire fenomeni strani. Il protagonista incontra nel mondo reale molti dei personaggi immaginari che avevano popolato la sua infanzia e che lo aiuteranno a sancire il passaggio all’età adulta, conducendolo in un viaggio di crescita e riconciliazione con se stesso e col mondo reale.“Gli Intarsicats erano animali alti, slanciati e nel tempo erano diventati particolarmente belli, forti, intelligenti.Vivevano sulla terra come fossero dei gatti normali. Amavano le persone in un modo dignitoso e altezzoso, e ad alcune di loro, quelle davvero meritevoli della loro attenzione, rivelavano le loro vere e mitologiche sembianze: L’importante era saper ascoltare nel profondo di quelle fusa sapere cogliere i desideri più nascosti. Ed infatti, qualche umano poteva vedere l’universo originario degli Intarsicats, poteva vederlo mantenendo gli occhi curiosi di un bambino che spalanca le sue pupille davanti ad una vetrina di dolci e balocchi, e a quel punto, non gli restava che decidere di che colore avere il pelo per diventare a tutti gli effetti uno di loro”(Incipit)Recensione:Questo libro narra la storia della crescita e dell’evoluzione di un bambino portoghese, Joao, che sarà aiutato nel passaggio all’età adulta dai personaggi immaginari che avevano popolato la sua infanzia.Il libro è stato una lettura molto veloce, piacevole ed accattivante.Trovo che la storia sia interessante, in particolare all’inizio e nella sua parte finale, diventando invece forse troppo lenta ed a tratti un po’ noiosa (dal momento in cui il protagonista lascia Lisbona fino alla sua occasionale conoscenza con Jack)I personaggi sono abbastanza carini e realizzati con una certa cura anche se, forse, il protagonista poteva avere più sfaccettature. Joao è il classico bravo ragazzo che non si trova completamente nel mondo in cui vive e che non crede abbastanza in sé stesso e nelle sue capacità.Credo che l’autrice abbia deciso apposta queste caratteristiche per fare capire al lettore che anche la persona più ordinaria può a volte, nella vita, diventare protagonista.Nonostante ciò egli non è il mio personaggio preferito.Felicia e jack, sebbene si conoscano quasi solo nella 2° parte del libro risultano sicuramente i miei preferiti.Dal punto di vista formale devo dire che il libro è realizzato abbastanza bene, ha una bella cover ed hanno usato carta di media qualità. Il testo presenta diversi errorini che oramai purtroppo ho constatato essere una costante per molte piccole e medie case editrici. Il libro presenta all’interno, alcune fotografie di gatti in bianco e nero, una ottima idea questa, per entrare nel mondo degli Intarsicats, peccato che le foto sono davvero di cattiva qualità e molto scure ….. motivo per cui si vede davvero poco dei gatti che ne sono i soggetti …… inoltre capisco che probabilmente la casa editrice abbia fatto questa scelta per mantenere basso il costo e rimanere entro un certo numero di pagine ma il carattere utilizzato mi pare davvero troppo piccolo ed affatica gli occhi.Comunque la lettura è stata gradevole, carina, ed abbastanza fantasy ….. a partire da circa metà libro, quando finalmente il lettore entra in contatto con gli Intarsicats.Forse l’autrice avrebbe potuto occuparsi un po’ meno del protagonista, specie nella parte centrale del libro ed un po’ di più della comunità degli Intarsicats ….. ma la storia in sé trovo sia originale e carina.Non avrebbe fatto male se l’ambientazione, in particolare a Lisbona , ma anche a Roma fosse scesa di più nei particolari, parlando di posti specifici e facendo fare al lettore un giro virtuale in certi posti particolari, quelli che caratterizzano di più queste due città.Molto bella e molto più descritta l’isola degli Intarsicats e la loro comunità fuori dal mondo reale, ma ad esso collegata, come ogni buon fantasy.Lo stile dell’autrice è semplice e fluido abbastanza da essere gradevole e descrive la vita di Joao che davvero non sembra per nulla a suo agio nella realtà e con gli amici. Con loro sembra fingere e non raccontargli appieno chi lui è davvero, perfino a Roma, dopo, quando deve per forza vivere nel mondo reale che non riesce a soddisfarlo abbastanza.Joao è un bambino solitario e molto fantasioso. Vive a Lisbona e frequenta la 3° media all’inizio del libro.La sua passione per il fantastico viene alimentata, fin dalla più tenera età, dai racconti serali di nonna Matilde che gli narra di un mondo, oltre l’oceano, dove vivono gli Intarsicats, una popolazione di gatti enormi, dalle fattezze fantastiche, in grado di usare la magia.Il ragazzino ogni sera si addormenta con la nonna che continua a raccontare la sua storia, anche se lui è già addormentato in quanto convinta che anche dormendo lui sia in grado di assorbire il racconto.Il ragazzo sogna questi personaggi fantastici, per poi trasferirli nella propria vita reale, con il grande disappunto di maestri genitori e amici, che finiscono spesso per avvertirlo distante ed immerso nel suo mondo parallelo.Non avendo praticamente amici Joao si trova a vivere un’esistenza molto solitaria che lo porta a giocare da solo e a crearsi un’amica immaginaria “Felicia”, che lo capisce e condivide con lui l’amore per i gatti. Il nome scelto dal bambino per la sua amica immaginaria non è casuale, ma tratto da una figura femminile ricorrente nei racconti della nonna, Licia una bella ragazzina di 13 anni, dai lunghi capelli castani che dopo aver salvato la vita ad uno degli Intarsicats viene ammessa nella loro comunità e chiamata “Felicia”, allo scopo di ricordarle sempre il suo “vincolo felino”Quando la ragazza entra nel mondo degli felini subito le viene spiegato che i visitatori umani nelle terre degli Intarsictas devono assumere sembianza feline, una volta accettati in società, e così Felicia viene invitata a scegliere il suo mantello.Un giorno a causa della corrispondenza che Joao intrattiene con la sua amica immaginaria, Felica (in cui lui scrive impersonando sia se stesso che Felicia) tra maestra e madre decidono che il ragazzo debba tornare coi piedi per terra. Che non può continuare a vivere nella sua immaginazione in una sorta di doppia identità.Dopo un brutto litigio tra sua madre e la nonna ….. accusata di avergli raccontato troppe favole e di averlo così aiutato a vivere più nella sua fantasia che nella realtà, la nonna smetterà di raccontargli storie sugli Intarsicats ed il bambino avendo ascoltato la litigata non chiederà più nulla su di loro alla nonna.La conseguenza della scoperta delle lettere (scritte tutte da Joao) sarà però più pesante, infatti, subito dopo gli esami di 3° media, la famiglia al completo (esclusa la nonna) si trasferirà in Italia, a Roma.E’ con profonda tristezza che Joao è così costretto a lasciare Lisbona e la nonna. Egli frequenterà le superiori a Roma, dove si farà qualche amico in più, ma senza essere felice e senza poter essere con loro davvero sé stesso.Potrà vedere l’amata nonna e Lisbona solo a Natale e durante le vacanze estive. Egli vuole ancora molto bene alla nonna ed è molto felice di vederla quando può, ma non riuscirà più a parlare tanto con lei.Passano gli anni …. Ed ogni anno che passa Joao vede la nonna sempre più vecchia e stanca ….. anche se ancora in gamba.Dopo aver sostenuto l’esame di maturità a Roma, fugge dagli amici per tornare a Lisbona, dalla nonna per il periodo estivo.Non sa ancora che questa sarà l’ultima volta che vedrà sua nonna, crede che dovrà tornare a Roma …. Finirà invece per restare a Lisbona per sempre.Il momento di rottura in tutto ciò sarà rappresentato dalla morte di nonna Matilde, dopo la quale Joao si troverà in una situazione di squilibrio ……. Mancanza di equilibrio interno suo, oltre che in colpa per averla abbandonata da sola a Lisbona, proprio negli anni in cui lei avrebbe avuto più bisogno di aiuto.Un giorno Joao trova appeso x strada un messaggio, una lettera di una persona che non trova più il suo gatto. La lettera porta la firma di Felicia e lascia un numero di telefono, per chi avesse notizie del gatto disperso. Il ragazzo si porta in casa la lettera stupito dal fatto che questa persona abbia lo stesso nome della sua amica immaginaria dell’infanzia.In seguito non pensa più a quella lettera, anzi, la chiude in un cassetto, fino a che una sera, di ritorno da una festa a casa di amici incontrerà un gatto bianco. Sembra un gatto di casa sperduto, non ha paura di lui ed i due instaurano subito un ottimo rapporto, tanto che Joao decide di portarsi il gatto a casa per non lasciarlo abbandonato in strada. Lo nutre, dorme con lui ed in seguito si accorge che il gatto presenta le stesse caratteristiche di quello che stava cercando Felicia, nella lettera trovata in precedenza.Decide così di chiamare la ragazza che arriva in casa sua e davvero al settimo cielo ritrova il gatto bianco. Anche il gatto è subito ed evidentemente contento di avere ritrovato la sua amica……….Sia la ragazza che il gatto hanno tuttavia atteggiamenti insoliti.Joao non sa ancora che Jack, il gatto bianco che ha trovato è davvero un’Intarsicats e che da li a poco potrà conoscere il loro mondo, seguendo Felicia e Jack sull’Isola dei gatti.Il libro è stato una lettura piacevole ed abbastana coinvolgente, soprattutto nella primissima parte ed in quella finale.In definitiva, se amate i gatti, e nel contempo vi piace il fantasy questa è una lettura che vi consiglio. Una lettura veloce, facile ….. molto estiva e rilassante.
Da parte mia ;-) che altro posso dirvi …. Io vivo da anni con un Intarsicats ed ho scelto un mantello rosso con riflessi a tratti rosa, una lunga coda e gli occhi verdi :-) chiamatemi pure Felinia FelixPubblicato da Arwen Elfa
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